Ahir per la vesprada ens va arribar un correu electrònic remés per Guido Mattei que deia:
"Amici, us envio un testo per il concorso de biografie fittizie.
Mille grazie!"
Ací teniu el text que ens adjuntava:
"Per molto tempo, he seguit il vostro blog e volevo mandare una collaborazione al concorso de biografie. Voglio narrare la vita de Jaume Castells, anche conosciuto come Giacomo Castelli. Els avis, Domènec Castells e Francesca Bosch abitavano al comune di Giativa, a la via del Bosch, cantone con San Vincenzo. Nel 1669, é nato il padre de Giacomo, Domènec Castells Bosch. Il bambino era discendente, per via materna, degli stessi Bosc del secolo XII, famiglia a cui pertanyia anche Arnau del Bosc —com già ha detto Escrivà de Cort—. Il jove Domènec sposó con Caterina Agustí e Bruns. Da questo matrimonio, é nato, nel 1689, il nostro eroe, Jaume Castells Agustí. Il ragazzo cresqué felicemente. Ma, nel primo settecento, la situazione de Giativa —e di tutto il regne d'Aragona— esdevingué molto complicata. Il re era morto i esclatà la Guerra di Successione. L'anno 1706, Domènec e la sua famigila viatjaren in Italia. Si stabliren a Carbone, un comune di pochi abitanti della provincia di Potenza, alla Basilicata.
Il toponimo Basilicata era apparso entorn al secolo X. La provenienza di tale nom è associata al terme grec Basilikos, nom con cui eren anomenati i governanti bizantini della regione. Basilikos in greco vuol dire “funzionario del re”. Altra ipotesi, menys accreditata, afferma che l'origine està unit a quello dell'imperatore Basilio II di Bisanzio. Molti anni fa, la Basilicata faceva parte della regione anomenata Lucania. Dopo essere colonizzata pels grecs, divenne una provincia dell'Impero Romano. Ma, con il declino di Roma, sono venuti i barbari, i bizantini e, già nel secolo XII, i normandi. Aggiunta posteriormente (nel secolo XV) al regne de Napoli, la regione experimentà la decadència generale del periodo dels ultimi Àustria. Dopo l'occupazione napoleonica (1806-1815), seguì il destino del regne de les Dues Sicílies, fino all'annessione di questo regne in Italia. Nel 1980, un terremoto ha colpito gravemente la regione.
Ciò nonostante, Domènec è stato afortunato alla Basilicata; il suo omonimo, Domenico Castelli, barone di San Giovanni Guarrazzano e di Buonafede, sposato con Anna Piccinni, dels baroni di Castelsaraceno, adoptaren il ragazzo Jaume Castells, de diciassette anni d'età. Immediatamente, Jaume Castells —d'ora in avanti, Giacomo Castelli— iniziò a studiare italiano nella città d’adozione. Nel 1707, si trasferì a Napoli, dove, encoratjat dal mestre Gennaro Cusano, iniziò els studi di giurisprudenza. Acabats els studi, è stato dedicat al'attività forense sota la direzione di Basilio Giannelli. Amant dels classici grecs e llatins, Giacomo passà molti anni della sua vita llegint-los. Nel 1755, fou eletto giudice della gran corte della Vicaria. Lo stesso anno, fou uno dels quindici elegits per entrare a far parte dell'Accademia Ercolanese. Il 27 de gener de 1759, fou innalzato al càrrec di consigliere reial, ma no en pogué gaudere molt, perquè di lì a pochi mesi vingué a mancare, morendo celibe il 15 de novembre dello stesso anno.
Nella sua carriera, Giacomo Castelli scrisse diverse opere: Il giorno che sempre è stato settembre (nostalgica evocazione dei suoi giorni in Giativa, durante l'adolescenza); Aggiunta al direttorio della pratica civile, e criminale di Lorenzo Cervellino, Napoli, 1721; Adjectiones novissimae ad Franciscum Carrabam de syndicatu officialium, Napoli, 1741; De Iapygia epistola ad Io: Bernardinum Tafurum; Acta Divae Restitutae virginis, et martyris cum philologicis enarrationibus, Napoli, 1742; Memoria biografiche di Gio: Bernardino Tafuri; Ragionamento delle origini della lingua napolitana, Napoli, 1754; De Nomine Campani Amphitheatri Berolais ad Philippum fratrem; De Capillamentis, et galericulis; De metaxa, et serico, et bombyce; Tractatus de origine consuetudinum neapolitanarum; Itinerario da Carbone a Napoli... Insomma, mi sembra che la vostra città ha dimenticato un dels seus figli più illustri. Nessuno può convincere al piccolo sindaco, perché se li dediqui una strada a Giacomo Castelli? Aspetto di collaborare nuovamente con il vostro blog —sto studiando il catalano, con sforzo—. Un'ultima domanda: la lotta del capitano con Calinca, finirà in una bolla di sapone?"
"Amici, us envio un testo per il concorso de biografie fittizie.
Mille grazie!"
Ací teniu el text que ens adjuntava:
"Per molto tempo, he seguit il vostro blog e volevo mandare una collaborazione al concorso de biografie. Voglio narrare la vita de Jaume Castells, anche conosciuto come Giacomo Castelli. Els avis, Domènec Castells e Francesca Bosch abitavano al comune di Giativa, a la via del Bosch, cantone con San Vincenzo. Nel 1669, é nato il padre de Giacomo, Domènec Castells Bosch. Il bambino era discendente, per via materna, degli stessi Bosc del secolo XII, famiglia a cui pertanyia anche Arnau del Bosc —com già ha detto Escrivà de Cort—. Il jove Domènec sposó con Caterina Agustí e Bruns. Da questo matrimonio, é nato, nel 1689, il nostro eroe, Jaume Castells Agustí. Il ragazzo cresqué felicemente. Ma, nel primo settecento, la situazione de Giativa —e di tutto il regne d'Aragona— esdevingué molto complicata. Il re era morto i esclatà la Guerra di Successione. L'anno 1706, Domènec e la sua famigila viatjaren in Italia. Si stabliren a Carbone, un comune di pochi abitanti della provincia di Potenza, alla Basilicata.
Il toponimo Basilicata era apparso entorn al secolo X. La provenienza di tale nom è associata al terme grec Basilikos, nom con cui eren anomenati i governanti bizantini della regione. Basilikos in greco vuol dire “funzionario del re”. Altra ipotesi, menys accreditata, afferma che l'origine està unit a quello dell'imperatore Basilio II di Bisanzio. Molti anni fa, la Basilicata faceva parte della regione anomenata Lucania. Dopo essere colonizzata pels grecs, divenne una provincia dell'Impero Romano. Ma, con il declino di Roma, sono venuti i barbari, i bizantini e, già nel secolo XII, i normandi. Aggiunta posteriormente (nel secolo XV) al regne de Napoli, la regione experimentà la decadència generale del periodo dels ultimi Àustria. Dopo l'occupazione napoleonica (1806-1815), seguì il destino del regne de les Dues Sicílies, fino all'annessione di questo regne in Italia. Nel 1980, un terremoto ha colpito gravemente la regione.
Ciò nonostante, Domènec è stato afortunato alla Basilicata; il suo omonimo, Domenico Castelli, barone di San Giovanni Guarrazzano e di Buonafede, sposato con Anna Piccinni, dels baroni di Castelsaraceno, adoptaren il ragazzo Jaume Castells, de diciassette anni d'età. Immediatamente, Jaume Castells —d'ora in avanti, Giacomo Castelli— iniziò a studiare italiano nella città d’adozione. Nel 1707, si trasferì a Napoli, dove, encoratjat dal mestre Gennaro Cusano, iniziò els studi di giurisprudenza. Acabats els studi, è stato dedicat al'attività forense sota la direzione di Basilio Giannelli. Amant dels classici grecs e llatins, Giacomo passà molti anni della sua vita llegint-los. Nel 1755, fou eletto giudice della gran corte della Vicaria. Lo stesso anno, fou uno dels quindici elegits per entrare a far parte dell'Accademia Ercolanese. Il 27 de gener de 1759, fou innalzato al càrrec di consigliere reial, ma no en pogué gaudere molt, perquè di lì a pochi mesi vingué a mancare, morendo celibe il 15 de novembre dello stesso anno.
Nella sua carriera, Giacomo Castelli scrisse diverse opere: Il giorno che sempre è stato settembre (nostalgica evocazione dei suoi giorni in Giativa, durante l'adolescenza); Aggiunta al direttorio della pratica civile, e criminale di Lorenzo Cervellino, Napoli, 1721; Adjectiones novissimae ad Franciscum Carrabam de syndicatu officialium, Napoli, 1741; De Iapygia epistola ad Io: Bernardinum Tafurum; Acta Divae Restitutae virginis, et martyris cum philologicis enarrationibus, Napoli, 1742; Memoria biografiche di Gio: Bernardino Tafuri; Ragionamento delle origini della lingua napolitana, Napoli, 1754; De Nomine Campani Amphitheatri Berolais ad Philippum fratrem; De Capillamentis, et galericulis; De metaxa, et serico, et bombyce; Tractatus de origine consuetudinum neapolitanarum; Itinerario da Carbone a Napoli... Insomma, mi sembra che la vostra città ha dimenticato un dels seus figli più illustri. Nessuno può convincere al piccolo sindaco, perché se li dediqui una strada a Giacomo Castelli? Aspetto di collaborare nuovamente con il vostro blog —sto studiando il catalano, con sforzo—. Un'ultima domanda: la lotta del capitano con Calinca, finirà in una bolla di sapone?"
Guido Mattei
6 comentaris:
Pa que feu bases?
" Podran optar a este concurs totes les obres que s’ajusten a les següents bases:1) Podrà participar qui vullga i amb tantes biografies com vullga.2) Les biografies estaran escrites en valencià, català, o com vullgueu dir-li a la llengua què estan escrites estes bases."
Per saber si se les llegeix la gent com tú, anònim.
Però Anònim, no veu que esta biografia està escrita en el català d'Itàlia?
Gràcies, Guido!
Fotre, açò és massa! Col·laboracions en El Penjoll procedents de l’altra banda de la mar Tirrena! Escrites en una estranya barreja d’italià i català! A més, no sé si se n’hauran adonat, però aquest Guido Mattei acaba el seu text amb una pregunta: quedarà en no res, la lluita del capità amb Calinca? (finirà in una bolla di sapone?, és a dir, acabarà punxant, com una bombolla de sabó? Algú coneix aquest amic italià, Guido Mattei?).
Podríem passar-li totes estes preguntes al Superagent Pardo, segur que ell troba les respostes.
Grazie tante, signore Alietes. Io sono encantato di collaborare con voi
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